23 Ottobre 2010
Verso il record l’export di cibo nel 2010

Made in Italy protagonista nel mondo. Nel corso del 2010 sono più che raddoppiate le esportazioni di grappa (+135 per cento) in Russia, il paese della vodka, incremento consistente anche per le vendite di salsicce in Germania, la terra dei wurstel (+23 per cento), e di pasta in Cina, la nazione dove c’è chi sostiene siano stati inventati gli spaghetti (+17 per cento).
I dati più confortanti sono stati divulgati da Coldiretti, sulla base dei rilievi Istat sul commercio estero del primo semestre del 2010, nel corso del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione organizzato la scorsa settimana a Villa d’Este di Cernobbio, dai quali emerge che nei primi sei mesi dell’anno è stato registrato il massimo valore di sempre. Se il trend dovesse proseguire, si raggiungerà a fine anno quota 26 miliardi, frutto di esportazioni effettuate per la grande maggioranza nei paesi dell’Unione Europea, ma anche negli Stati Uniti e nei mercati emergenti come la Cina.
Gli esempi della grappa, delle salsicce e della pasta sono rappresentativi del successo del Made in Italy agroalimentare sulle tavole del mercato globale, dove i prodotti del Belpaese fanno registrare complessivamente un aumento del 10 per cento in valore nei primi sei mesi dell’anno, con la crescita a due cifre della presenza di ortofrutta, vini e formaggi.
A crescere sono soprattutto l’ortofrutta (+16 per cento), i formaggi e latticini (+ 14 per cento), l’olio di oliva (+11 per cento) e il vino (+ 9 per cento).
L'andamento sui mercati internazionali potrebbe ulteriormente migliorare da una più efficace tutela nei confronti della “agropirateria” internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all'Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale. All'estero - stima la Coldiretti - il falso Made il Italy a tavola fattura 50 miliardi di euro e sono falsi tre prodotti alimentari di tipo italiano su quattro.
I risultati positivi delle esportazioni alimentari non si sono ancora adeguatamente trasferiti alle imprese agricole dove registrano ancora in molti settori quotazioni al di sotto dei costi di produzione, a conferma delle pesanti distorsioni che permangono nel passaggio degli alimenti lungo la filiera dal campo alla tavola.
Per questo Coldiretti promuove il progetto per una filiera agricola tutta italiana con l'obiettivo di tagliare le intermediazioni e arrivare ad offrire, attraverso la rete di Consorzi Agrari, cooperative, farmers market, agriturismi e imprese agricole, prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori al giusto prezzo.

 

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