30 Agosto 2008
Si prepara la vendemmia

Nelle cantine dell’Astigiano fervono i preparativi per ospitare l’annata 2008. Migliaia di viticoltori scrutano il cielo per cercare di capire cosa gli riserverà questo scorcio di campagna agricola ormai in prossimità della vendemmia. Una cosa è certa, l’annata 2008 sarà ricordata come una delle più tribolate della storia.
Un andamento climatico molto particolare che non si ricorda a memoria d’uomo. Anche i viticoltori più anziani non hanno memoria di situazioni climatiche simili a quelle verificatesi nell’annata 2007-2008. Il maltempo ha picchiato duro con le grandinate in molte aree dell’Astigiano, ma sono state le ripetute precipitazioni e le scarsissime giornate di sole ad impedire una maturazione regolare delle uve. Piogge continue, giornate cupe, sole “pallido” e poco caldo, hanno costretto i viticoltori a combattere costantemente contro l’umidità e il proliferare delle infezioni.
Interventi straordinari dunque per gli agricoltori e un notevole aumento dei costi di produzione. Nell’imminenza della vendemmia ci si interroga su cosa ci si possa aspettare da quest’annata. “Intanto – sottolinea Maurizio Soave, presidente Coldiretti Asti – siamo in ritardo rispetto ad un’annata normale. Molte uve sono ancora in fase di maturazione e dipenderà ancora una volta dal tempo e dalle giornate più o meno calde, l’eventuale ricupero qualitativo delle colture. Siamo comunque in presenza di una situazione molto diversificata, molti problemi si registrano dove le uve sono state danneggiate dalle grandinate, e in generale non si registra un’omogeneità del prodotto. Lo stato qualitativo delle uve, è variabile non solo da zona a zona, ma addirittura da vigneto a vigneto e da filare a filare”.
Una situazione a “macchia di leopardo” dunque, che necessita di un bel sole caldo per approdare ad un ricupero anche quantitativo del prodotto. Sulle uve a bacca rossa, attualmente, i tecnici Coldiretti Asti valutano approssimativamente una riduzione di prodotto fra il 20 e il 25% rispetto ad un’annata normale. Meno problemi si registrano per le uve aromatiche, moscato e brachetto risultano mediamente più sane. Qualche problema in più per le uve malvasia, anche se lo stato sanitario appare discreto.
Seri problemi per le uve chardonnay, già flagellate dalla flavescenza dorata, vanno incontro a una notevole riduzione di prodotto, decisamente meglio le uve cortese, ma in questo caso, come si sa, la coltura è presente in produzione limitata nell’Astigiano.
“Sicuramente – puntualizza Soave – andiamo incontro ad una riduzione di prodotto, contiamo che le uve barbera possano avere ancora un margine di miglioramento. Comunque, viste le tante difficoltà dell’annata agricola, possiamo almeno constatare come quest’anno la filiera vitivinicola astigiana abbia saputo portare a termine importanti progetti, frutto di anni di lavoro. Oltre alla sperimentazione dei cosiddetti “buoni vendemmia”, registriamo con favore l’ottenimento della Denominazione di origine controllata e garantita per la barbera d’Asti, il concretizzarsi della nuova Doc “Terre Alfieri” e il profilarsi di un’azione promozionale per il vino dolcetto. Tutti elementi che hanno lo scopo di rivitalizzare il mercato del vino e quindi speriamo anche in una decisa rivalutazione dei prezzi delle uve”.

 

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