16 Settembre 2008
“Qualità 100, chilometri zero”

 Folta partecipazione ieri per la tavola rotonda dal titolo “Qualità 100, chilometri zero” organizzata ieri da Coldiretti Asti nell’ambito della “Douja d’Or”. Un vivace confronto con le istituzioni e gli operatori locali, ha messo in luce il rapporto fra i produttori agricoli ed i gestori delle mense pubbliche e private, al fine di introdurre nei capitolati delle forniture i parametri di rintracciabilità, sostenibilità ambientale, qualità certificata, eticità ed altro ancora, così come si possono identificare molti prodotti agricoli ed agroalimentari tipici della tradizione astigiana.
Al dibattito, moderato dal direttore di Coldiretti Asti, Luigi Zepponi, hanno preso parte il presidente provinciale Coldiretti, Maurizio Soave, il presidente della Camera di Commercio di Asti, Mario Sacco, l’Assessore del Comune di Asti, Maurizio Rasero, l’assessore provinciale all’Agricoltura, Fulvio Brusa, il direttore generale dell’ASL 19 di Asti, Luigi Robino, la dietista dell’Asl 19, Caterina Bo, il Capo area economica di Coldiretti Asti, Luigi Franco, il responsabile del “Progetto 2Q”, Angelo Risi, l’insegnante di cucina, Giovanna Ruo Berchera.
In primo piano è stata portata l’importante e positiva esperienza scaturita da un accordo di fornitura stipulato dall’ASL 19 di Asti con i produttori agricoli associati a Coldiretti, per offrire ai degenti un menù a “Km 0”. Le mensa dell’Ospedale Cardinal Massaia di Asti, da alcuni mesi, ha infatti predisposto l’impiego di prodotti tipici, Igp, Dop e Pat, per la realizzazione dei 1.700 pasti sfornate ogni giorno dalle cucine della mensa. Carne bovina di Razza Piemontese, pollo Tonchese ruspante, robiole di Roccaverano e Cocconato, latte munto di giornata, frutta e ortaggi freschi, e tanti altri prodotti tipici esclusivamente della zona. Tale accordo ha dimostrato che è possibile offrire prodotti e piatti di alta qualità anche nelle mense pubbliche ed è un esempio da perseguire e proporre a tutte le strutture. Il concetto che ha spinto l’Asl 19 di Asti alla realizzazione di questo importante progetto è stato sintetizzato così dal direttore generale, Luigi Robino: “Quando una persona si trova in ospedale ha praticamente due argomentazioni di discussione: le analisi a cui si sta sottoponendo e cosa potrà mangiare”. “I pasti in ospedale – ha aggiunto Robino - sono dunque una cosa molto importante per i degenti. E lo sono anche per noi, in quanto, la possibilità che il degente si nutra correttamente ed adeguatamente, significa accorciare i tempi di degenza. E un giorno in meno in ospedale vuol dire risparmiare almeno dai 600 ai 700 euro”. In definitiva, il rivoluzionario menù dell’Asl 19 di Asti, composto da piatti tipici molto apprezzati, fa stare meglio i pazienti e fa risparmiare l’Asl.
Coldiretti, così come ha sottolineato il presidente regionale Giorgio Ferrero che ha tratto le conclusioni della tavola rotonda, punta molto sull’affermazione di questi concetti e sulle forniture a chilometro zero (un marchio registrato dall’organizzazione).
Mangiare sano, vivere bene, sentirsi in forma è anche una crescita culturale, non solo dei consumatori, ma anche di chi si occupa di cucina, quindi delle mense pubbliche e, soprattutto, delle organizzazioni di distribuzione dei prodotti che molte volte guardano solo l’aspetto economico e speculativo.
Nell’occasione, la coordinatrice regionale del progetto “Fattorie Didattiche” di Coldiretti, Silvia Bosco, ha presentato la nuova guida dei servizi offerti dalle imprese agricole piemontesi.

 

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