12 Maggio 2010
Proposte presentate alla Camera di Commercio

Importante appuntamento ieri, martedì 11 maggio, presso la Camera di Commercio di Asti voluto dal presidente dell’ente e partecipato da diverse associazioni di rappresentanza. Lo scopo principale era di mettere a fuoco gli obiettivi da perseguire durante l’intera prossima legislatura della Camera di Commercio per facilitare lo sviluppo economico della provincia frustata, anch’essa, così come purtroppo tutto il Paese, dalla crisi economica e finanziaria internazionale.
Coldiretti Asti, presente con una delegazione composta dal Presidente Maurizio Soave, dal direttore Antonio Ciotta e dal componente di giunta della CCIAA Michelino Rovero, ha approfittato dell’importante occasione per presentare le proprie priorità per la realizzazione del progetto di una “Filiera Agricola tutta Italiana” al fine di ridare slancio economico al settore.
Quattro, in sintesi, le priorità per l’organizzazione agricola maggiormente rappresentativa nella provincia di Asti:
1.      accordo interprofessionale per la Barbera d’Asti. Un accordo fra le diverse anime della filiera del vino barbera d’Asti, per garantire alle imprese vitivinicole la possibilità di programmare la produzione e la relativa commercializzazione.
“Crediamo – sottolinea Maurizio Soave, presidente provinciale Coldiretti – che i tempi possano essere maturi per ritentare la via dell’Accordo interprofessionale sulle uve Barbera”.
2.      progetto sulla qualità del vino. La qualità del vino è strategica. Tutti i soggetti dovranno essere chiamati in causa e quindi non solo le imprese agricole. Un ruolo importante potrebbe rivestire il C.R.A.  Istituto Sperimentale per l’Enologia di Asti, in modo che tutte le ricerche ed i risultati ottenuti diventino patrimonio di tutti i produttori.
“Anche gli ultimi incontri tecnici – sottolinea Soave - svoltosi sul territorio dell’Astigiano, alcuni organizzati proprio dalla CCIAA di Asti, hanno sancito come uno dei problemi della crisi della Barbera sia proprio nella discutibile qualità di una parte, più o meno importante, del vino stesso. Ed allora, se vogliamo tirarci fuori da un percorso che porterà alla sicura morte economica di diverse centinaia di imprese, è quanto mai necessario che si incentivino le imprese a fare un percorso di crescita dal punto di vista qualitativo del prodotto. Solo con una eccellente qualità si potranno avere massimi risultati anche dalle campagne promozionali e soprattutto siamo convinti di non dover così ricorrere a misure dannose per l’intero settore come la distruzione dell’invenduto”.

3.      opportunità di credito alle imprese. Le imprese devono poter investire, anche e soprattutto nei momenti di crisi. Bisogna creare maggiori protezioni non solo in termini di abbattimento degli interessi sui capitali ma maggiori garanzie al sistema bancario, magari attraverso la disponibilità di capitali come fondi di garanzia per i consorzi fidi che operano nel settore. Questo darebbe maggiore possibilità alle imprese di presentarsi agli istituti di credito con migliori credenziali. Detti capitali, investiti a fondo di garanzia, ritornerebbero nuovamente a disposizione dell’ente camerale, al termine del periodo di garanzia.
“E’ una questione di sopravvivenza – rileva il Presidente Coldiretti Asti -. Davanti ad un difficile momento economico, le imprese sanno si dover fare investimenti per garantirsi la competitività sui mercati e senza garanzie questo non è possibile”.

4.      ricomposizione fondiaria. Agevolare la ricomposizione fondiaria e l’allargamento della maglia poderale, attraverso l’abbattimento dei costi notarili.
“Si tratta – spiega Maurizio Soave - di un’azione di agevolazione per le imprese agricole già intrapresa in altre province, vedi Alessandria. In molti casi, infatti, alle nostre imprese costa più il rogito che non il terreno acquistato e questo limita molto la crescita strutturale delle imprese agricole dell’Astigiano”.
“Abbiamo sintetizzato in quattro punti – conclude Antonio Ciotta, direttore provinciale Coldiretti – le proposte per affrontare le criticità. Coldiretti rimane fiduciosa che la sensibilità degli amministratori della Camera di Commercio di Asti, unitamente a quella di tutte le forze sociali in essa rappresentate, sarà tale da dare la giusta rilevanza e valenza a queste problematicità che rimarchiamo essere priorità per il mondo agricolo”.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi