6 Giugno 2008
OLTRE 600 ALLEVATORI PIEMONTESI AL PRESIDIO PER IL PREZZO DEL LATTE

  
Oltre 600 allevatori Coldiretti, provenienti da tutto il Piemonte, si sono uniti alle migliaia che già dalle prime ore di ieri presidiano, ad oltranza, con centinaio di trattori, lo stabilimento Auricchio alle porte di Cremona mentre ai cittadini viene distribuito gratuitamente latte fresco e chiesto il sostegno alla protesta.
La mobilitazione andrà avanti senza soste fino a quando non si sbloccherà la trattativa trovando un prezzo equo per gli allevamenti di fronte ai rincari record dei costi del mangime e dell’energia per effetto dell’aumento del petrolio.
Il rischio è l'estinzione del latte italiano che viene prodotto dagli allevatori ad un prezzo che moltiplica di quasi quattro volte (+281 per cento) prima di arrivare sul banco del negozio a 1,6 euro al litro.
Negli ultimi venti anni sono scomparsi i tre quarti degli allevamenti italiani che si sono ridotti da oltre 180mila a poco più dei 45mila attualmente in attività che con 1,8 milioni di mucche garantiscono una produzione di latte di 10 miliardi di chili ad alta qualità e costi competitivi.
“Coldiretti Piemonte è presente in forze in una vera e propria battaglia che ci ha visto negli ultimi anni – hanno affermato il presidente e il direttore di Coldiretti Piemonte Giorgio Ferrero e Bruno Rivarossa –  e soprattutto negli mesi, in prima linea a difesa di chi produce nella legalità, per ottenere un prezzo equo dalla stalla alla tavola. Più volte abbiamo ribadito che non scenderemo a compromessi che possano nuocere al reddito delle imprese del settore lattiero caseario”.
L’Assolatte, l’associazione rappresentante dell’industria di lavorazione del latte, ha accettato di riprendere la trattativa sul prezzo riconosciuto alla stalla agli allevatori fissando un incontro per il prossimo martedì 10 giugno, come richiesto dalla Coldiretti. Lo ha annunciato il vice presidente nazionale della Coldiretti Nino Andena ai manifestanti del  presidio di Pieve San Giacomo (Cremona) nel riferire i contenuti della comunicazione ricevuta dal presidente di Assolatte Giuseppe Ambrosi. “Siamo soddisfatti – ha dichiarato Andena – perchè è stata accolta la nostra richiesta di tornare a sedere al tavolo delle trattative, ma non smobiliteremo i presidi fino a quando non si sarà giunti a una positiva conclusione del negoziato al quale chiediamo alla controparte di partecipare con senso di responsabilità”.
 
 

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi