24 Maggio 2009
LOTTA OBBLIGATORIA ALLA FLAVESCENZA DORATA

Il Settore Fitosanitario Regionale, con Determinazione Dirigenziale n. 408 del 19/05/2009, ha recentemente diramato l’aggiornamento 2009 sulle “Misure per la lotta obbligatoria contro la Flavescenza Dorata della Vite” ai sensi del Decreto Ministeriale del 31/05/2000. Il provvedimento comprende la classificazione del territorio piemontese in zone focolaio, zone di insediamento e zone indenni particolarmente a rischio.
L’intero territorio della Provincia di Asti è classificato, ormai dall’anno scorso, come zona di insediamento, cioè si ritiene che la malattia non possa più essere eradicata, con i seguenti obblighi:
·                    In vigneti con % di malattia inferiore al 4% è obbligatorio estirpare le viti infette.
·                    Nel caso di superfici vitate abbandonante, trascurate o viti inselvatichite dove non ci sono le condizioni per un efficace controllo del vettore, è obbligatorio l’estirpo di tutte le viti o dell’intero appezzamento.
·                    Nelle unità vitate dove non esistono le condizioni per effettuare un efficace controllo del vettore ed è presente più del 30% di piante infette,  il Settore Fitosanitario può disporre l’estirpo dell’intero vigneto.
·        Nei Comuni in cui, pur essendo in zona di insediamento, siano stati attivati o si attivino specifici progetti di lotta concordati con il Settore Fitosanitario e la Provincia, l’estirpo delle piante infette è obbligatorio con qualsiasi percentuale di danno. I Comuni interessati ad attivare un progetto di lotta devono comunicarlo al Settore Fitosanitario Regionale il quale provvederà, con propria Determinazione, a rendere obbligatorio l’estirpo delle piante infette. I progetti di lotta comunali devono essere predisposti attenendosi alle linee guida stabilite dal Settore Fitosanitario.
·        Nelle unità vitate dove l’estirpo delle singole piante non è obbligatorio, è consigliabile almeno asportare la vegetazione sintomatica.
·        Devono essere effettuati obbligatoriamente due trattamenti all’anno, di cui il primo contro le neanidi ed il secondo contro gli adulti di Scaphoideus titanus. Se il livello di popolazione lo richiede può essere effettuato un terzo trattamento. Se l’esiguità di popolazione di Scaphoideus titanus (0,02 forme giovanili per pianta e 2 catture complessive in tutte le trappole del vigneto e in tutto il periodo fine giugno-fine settembre) è opportunamente documentata sulla base di rilievi eseguiti con specifiche metodologie, il trattamento obbligatorio può scendere a 1 solo. Nel caso in cui la soglia di catture di 2 adulti complessivi venga superata entro la fine di luglio è necessario effettuare il secondo trattamento nel rispetto dei tempi di carenza.
·        Per i trattamenti devono essere utilizzati prodotti fitosanitari espressamente autorizzati sulla vite contro le cicaline.
·        Deve essere tenuta registrazione dei trattamenti effettuati per ogni appezzamento, utilizzando il modello predisposto dal Settore Fitosanitario.
·        Sono sempre vietati i trattamenti nel periodo di fioritura della vite ai sensi della L.R. n. 20 del 3/8/98; in presenza di eventuali fioriture spontanee nella vegetazione sottostante le viti occorre eliminare tramite sfalcio e appassimento o asportazione. Il trattamento deve inoltre essere effettuato in assenza di vento per evitare fenomeni di deriva. L’inosservanza di tali norme può essere causa di gravi danni all’apicoltura e all’ambiente.
·        Il Settore Fitosanitario emetterà specifici comunicati in prossimità dei periodi ottimali per l’esecuzione dei trattamenti contro l’insetto vettore. Tali bollettini hanno lo scopo di fornire una indicazione generale ma occorre che vi sia una verifica puntuale sul territorio per stabilire localmente la presenza del vettore e degli stadi di sviluppo di Scaphoideus titanus. Il primo trattamento si colloca generalmente nel mese di giugno ma deve comunque essere effettuato soltanto al termine della fioritura della vite, ad allegagione avvenuta.
·        Nei campi di piante madri marze le piante infette devono essere sempre estirpate, pena l’esclusione definitiva del campo dal prelievo di materiale di moltiplicazione.
·        Nei campi di piante madri marze, nei campi di piante madre portainnesti e nei barbatellai devono essere attuate le disposizioni previste nella Determinazione dirigenziale n. 89 del 17 maggio 2006 che ha disposto specifiche misure obbligatorie per il vivaismo viticolo.
·        Per le violazioni alle sopraccitate disposizioni, verranno adottate le sanzioni previste dall’art. 54 del D.lgs. 19 agosto 2005, n. 214, fatta salva l’applicazione dell’art. 500 del codice penale ai sensi dell’art. 9 del D.M. n. 32442 del 31/05/2000.
 
Coldiretti al fine di mantenere la guardia molto alta contro questa malattia, ritiene auspicabile l’avviamento di progetti di lotta comunale, seguendo le positive esperienze già avviate anche nell’Astigiano dai Comuni di Vinchio, Mongardino e Moncalvo.
Infatti, sicuramente un fattore di successo nella lotta alla Flavescenza Dorata è rappresentato dall’aumento della consapevolezza e dell’autodeterminazione delle comunità locali.
D’altra parte tali iniziative locali vanno pur sempre supportate da un servizio di assistenza tecnica che in questo momento di congiuntura negativa rischia di essere insufficiente. Per tale motivo Coldiretti chiede alla Pubblica Amministrazione il sostegno alle iniziative locali mettendo a disposizione risorse per le attività strategiche al fine del successo delle attività intraprese. 
In ogni caso, pur registrando un miglioramento della situazione generale, non possiamo abbassare l’attenzione nel mettere in atto sistematicamente i capisaldi della lotta: interventi contro l’insetto vettore, estirpo viti infette, utilizzo di materiale vivaistico sano e/o termotrattato, corretta gestione del territorio con particolare attenzione ai vigneti di recente abbandono.
In talune zone, dove sono stati rispettati da subito i dettami della lotta obbligatoria,  riteniamo che ci siano le condizioni per diminuire il numero di trattamenti, nel rispetto dei protocolli tecnici di monitoraggio riconosciuti dal Settore Fitosanitario. Questo potrebbe essere uno dei tasselli di impegno, importante, per arrivare ad una situazione di convivenza con la malattia sul nostro territorio. A tale scopo, ambientale, salutistico ed economico, Coldiretti non farà mancare il proprio contributo propositivo e operativo.  
 
 

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