“Gli italiani lo fanno meglio”, questo lo slogan sulle magliette gialle, portato, contro i “container selvaggi”, la grande distribuzione e gli stabilimenti industriali, da 100mila agricoltori in tre giorni. Tra questi anche molti astigiani, guidati dal presidente provinciale Coldiretti, Maurizio Soave, dal direttore, Luigi Zeppponi, dal presidente dei pensionati, Bruno Porta, dalla delegata Donne Impresa, Paola Romanato, dal delegato Giovani Impresa, Marco Melica. L’operazione verità di Coldiretti è scattata martedì 21 luglio, per tre giorni di fuoco fino a giovedì 23.
21 LUGLIO
Un presidio in piazza Castello a Torino con bandiere e cappellini gialli Coldiretti, ha accolto la presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, accompagnata dall’assessore all’Agricoltura, Mino Taricco, e dalla vice presidente del Consiglio regionale, Mariangela Cotto.
I presidenti e direttori provinciali, coordinati dal presidente regionale Paolo Rovellotti e dal direttore Bruno Rivarossa, hanno fornito alla Bresso il dossier preparato da Coldiretti, fra cui anche la rivendicazione del “diritto allo scaffale”, ossia la regolamentazione di destinare almeno il 20% della superficie dei supermercati ai prodotti locali. La presidente della Regione ha dichiarato di condividere e voler appoggiare le proposte dell’Organizzazione. Mercedes Bresso si è prontamente impegnata ad emanare un decreto per appoggiare la proposta di legge nazionale sull’etichettatura obbligatoria, “un’azione politica – ha dichiarato la Bresso – per ribadire come la Regione adotti una politica in linea con le proposte Coldiretti: il chilometro zero, la filiera corta, l’alta qualità, la rintracciabilità, l’etichettatura ed ogni altra azione per tutelare i redditi degli agricoltori e la salute dei consumatori”. L’assessore Taricco ha confermato il massimo impegno per “stanare” gli importatori di semilavorati stranieri, presumibilmente “riciclatori di falso made in Piemonte”.
Contestualmente all’importante azione in piazza Castello, Coldiretti Asti informava le istituzioni locali e il Prefetto sulle azioni di mobilitazione e sugli obbiettivi posti a tutela della categoria.
22 LUGLIO
Partiti all’alba da Asti, due pullman hanno raggiunto di prima mattina il valico del Frejus.
Gli astigiani si sono uniti agli oltre 1500 gli imprenditori agricoli presenti alla frontiera piemontese. Con la fattiva collaborazione delle forze dell’ordine, della Guardia di Finanza e dei Nas, sono stati individuati decine di automezzi che trasportavano latte in polvere, cosce di suini, mezzene bovine di carne “Limousine”. Tutti prodotti di origine estera che dopo la trasformazione o maturazione vengono “italianizzati”. Contemporaneamente al presidio del Brennero, alla presenza del presidente nazionale Coldiretti Marini, con altrettanto clamore venivano “smascherate altre schifezze”.
In Italia, ha denunciato Coldiretti, in un anno sono arrivati ben 1,3 miliardi di litri di latte sterile, 86 milioni di chili di cagliate e 130 milioni di chili di polvere di latte di cui circa 15 milioni di chili di caseina utilizzati in latticini e formaggi all'insaputa dei consumatori e a danno degli allevatori. Dietro queste cifre si nasconde l’inganno.
23 LUGLIO
Mentre proseguono i presidi ai valichi e ai porti, da Asti partono altri due pullman alla volta di piazza CLN a Torino. Oltre 1000 maglie gialle hanno seguito in diretta su maxi schermo, collegato via satellite, le operazioni di presidio alla frontiera del Brennero, presso la quale sono giunti a dar man forte altri pullman dalle province piemontesi.
E’ poi seguito un blitz presso il centro commerciale Le Gru di Torino. I mille cappellini gialli che dopo il necessario chiarimento con la sicurezza della G.D.O. e la chiara mediazione delle forze dell’ordine, hanno pacificamente invaso la struttura commerciale, sono stati accolti con grande piacere e approvazione dai consumatori.
A loro è giunto anche l’appoggio dell’associazione dei consumatori che ha partecipato al momento di Presidio. Indice puntato contro la grande distribuzione, per rivendicare il diritto allo scaffale da parte dei prodotti locali, e per denunciare lo strapotere della G.D.O. spesso complice nella commercializzazione di schifezze marchiate tricolore ma che italiane non sono".
MA NON FINISCE QUI
Al di là di questi tre giorni continueranno le iniziative Coldiretti, perché oltre ad aver trovato una grande adesione nella base associata, si è riscontrata nell'opinione pubblica la piena condivisione degli obbiettivi. La battaglia deve continuare, per l'etichettatura dei prodotti e la trasparenza nell'agroalimentare.