Un auto civetta Coldiretti ha “scortato ironicamente” un carico di carne che ha girato mezza Europa
Due prosciutti su tre venduti in Italia provengono da maiali allevati all’estero. Una bistecca bovina di carne su tre, arriva da fuori Europa spesso surgelata da almeno sei mesi. Addirittura il Piemonte, importa vino pur essendo considerata una regione ad alta vocazione vinicola di qualità, per finire, contro una produzione di latte di circa otto milioni di quintali all’anno, la nostra regione vede arrivare ben otto milioni e duecentomila quintali all’anno di prodotto estero.
Questi pochi dati sono circolati mercoledì scorso tra i 1500 partecipanti alla manifestazione indetta da Coldiretti al Frejus in contemporanea con quella del Brennero e con il presidio di alcuni tra i principali porti italiani. Fra questi anche 150 imprenditori agricoli dell’Astigiano, guidati dal presidente provinciale, Maurizio Soave, e dal direttore, Antonio Ciotta. L’obiettivo è quello di accelerare e sensibilizzare le forze politiche per l’approvazione della legge sulla tracciabilità obbligatoria dei prodotti agroalimentari e sull’obbligo di indicare l’origine dei prodotti utilizzati anche nella trasformazione.
Al Frejus i manifestanti hanno fermato e controllato insieme alle forze dell’ordine, oltre sessanta mezzi che trasportavano prodotti agroalimentari. Tra i casi più significativi un camion proveniente dalla Vandea (Francia) carico di mezzene e quarti di carne bovina destinata ai consumatori di Torino e di Milano.
Un altro mezzo in arrivo dalla Lituania, aveva caricato carni lavorate in Bretagna, queste carni hanno la destinazione Cagliari. Un altro mezzo con mezzene bovine in arrivo dall’alta Francia, destinate in provincia di Cuneo all’azienda di lavorazione carni MEC di Formento.
La carne destinata alla MEC di Formento a Montanera (CN) è stata seguita da un’auto civetta di Coldiretti recante la scritta “Il Giro del falso Made in Italy” per evidenziare lungo il percorso l’arrivo di tale mezzo.
Un altro mezzo refrigerato proveniente dal Belgio era carico di verdure congelate una parte di queste destinate alla ditta Meinero Marco & C. di Bernezzo (CN).
La manifestazione negli avanposti di frontiera, arriva dopo una grande assemblea nazionale Coldiretti, con cui l’organizzazione più rappresentativa del settore primario ha dimostrato, proprio a cento anni dalla nascita del suo fondatore, di aver raggiunto la massima maturazione proponendosi come la più grande forza sociale nazionale, in grado di esprimere le esigenze e le aspettative di tutti i cittadini. Con la difesa del made in Italy ai valichi di frontiera, Coldiretti tutela non solo l’attività degli imprenditori agricoli, ma il diritto universale di avere tutte le garanzie sull’origine di ciò che si mangia. Un’azione che si traduce nella difesa della nostra economia e della salute dei cittadini, contro speculatori e truffatori.
Con una presenza e un riscontro mediatico al di sopra di ogni aspettativa, la manifestazione è stata condivisa dalle associazioni dei consumatori del Piemonte che hanno manifestato la loro vicinanza al mondo agricolo. Anche le istituzioni hanno aderito a questo ennesimo momento di denuncia. La palla ora passa alla politica, hanno dichiarato i vertici regionali Cioldiretti, il presidente Paolo Rovellotti e il direttore Bruno Rivarossa, e ci si attende che la commissione agricoltura del Parlamento ed il Governo approvino velocemente la legge sulla etichettatura obbligatoria e sull’ indicazione dell’origine anche per i prodotti trasformati. Se questo non dovesse avvenire Coldiretti è pronta a nuove azioni di mobilitazione in difesa della Filiera Agricola tutta Italiana.
XIII Giornata regionale del Pensionato Si è tenuta giovedì ad Oropa La suggestiva cornice del Santuario di Oropa ha ospitato giovedì scorso la tredicesima Giornata Regionale dei Pensionati Coldiretti.
Oltre duemila pensionati Coldiretti hanno partecipato a questo importante appuntamento che di anno in anno arricchisce il suo programma trasformandolo in un momento di riflessione e di aggregazione.
Nel magnifico Santuario circondato dalle Alpi, i pensionati Coldiretti giunti da tutto il Piemonte hanno iniziato la giornata con il saluto dei dirigenti regionali e nazionali. Il presidente regionale Pensionati Coldiretti Bruno Porta, ha inoltre tracciato un bilancio delle attività messe in atto in questo ultimo anno e delle sfide che attenderanno la Coldiretti nel prossimo futuro.
“Il pensionato rimane un attore fondamentale all’interno dell’imprenditoria agricola – ha dichiarato Natale Carlotto presidente nazionale Federpensionati– Il suo ruolo da tutore e custode del territorio e della tradizione continua ad essere importantissimo, anche all’interno del nuovo progetto Coldiretti per la creazione di una Filiera Agricola Tutta Italiana”.
Alla Santa Messa, celebrata dal Vescovo di Biella Mons. Gabriele Mana è seguito il momento più conviviale del pranzo e della festa.
Parole che hanno sottolineato, ancora una volta, quanto entusiasmo e voglia di mettersi in gioco ci sia anche da parte di chi ha già raggiunto l’età della pensione, a testimonianza del fatto che l’amore per la terra non conosce età.
“Un’iniziativa importante, un momento di festa, ma non solo: anche un’occasione per ricordare il prezioso e duro lavoro dei nostri soci pensionati. Non dimentichiamo, infatti, che sono loro ad aver posto le basi della nostra agricoltura, le stesse basi che hanno portato alla nascita della nostra Organizzazione per volere di Paolo Bonomi, di cui quest’anno cade il centenario. – hanno sottolineato Paolo Rovellotti e Bruno Rivarossa il presidente ed il direttore della Coldiretti Piemonte.
12 Luglio 2010
L’avanposto della difesa del Made in Italy