L’11 maggio a Torino, nella sede di Coldiretti Piemonte, è stato aggiunto un altro importante tassello al grande progetto di “Una filiera agricola tutta italiana”.
“Due anni fa – ha detto il presidente regionale Coldiretti, Paolo Rovellotti – qualcuno sorrideva alle nostre idee ed iniziative, oggi questo accordo di fornitura con la F.lli Saclà di Asti rappresenta un’unità di intenti fra il settore primario e la produzione industriale che può solo portare benefici per tutti”.
Si parte con la fornitura di 10 mila quintali di ortaggi: sedani, carote, cavolfiori, cipolle, peperoni, rape. Si sta costituendo, con Unci Coldiretti, una cooperativa fra orticoltori per la fornitura e la pre-lavorazione dei prodotti. Si attiverà fra Coldiretti e Saclà un pool di tecnici per seguire le imprese agricole nella produzione. Le province interessate alla forniture sono Asti, Alessandria, Cuneo e Torino. L’obbiettivo dichiarato nell’accordo quinquennale Coldiretti-Saclà è di incrementare la produzione e le forniture all’azienda astigiana.
“Si apre una nuova strada – sottolinea Maurizio Soave, presidente Coldiretti Asti – fortemente voluta anche dal Presidente e Amministratore Delegato Cav. d. Lav. Lorenzo Ercole, che oggi non sappiamo dove ci porterà ma che di certo traccia fin da subito una prospettiva di riconoscimento della qualità dei nostri prodotti e di quella industriale”.
Appare infatti chiaro come tutti insieme si attuino quei principi cari a Coldiretti e da sempre in discussione in Confidunstria: la tutela del Made in Italy, la filiera corta, la qualità, la trasparenza, le garanzie ai consumatori. In più c’è l’aspetto della preparazione del prodotto da mettere in salamoia, che incentiverà cooperazione (quella vera) e nuovi posti di lavoro.
Questo è il terzo “colpo” messo a segno da Coldiretti sui contratti di filiera, dopo quello della polvere di latte con la Inalpi-Ferrero e quello sulle nocciole con la Sebaste. Una strategia che si sta dimostrando vincente per l’effettivo valore aggiunto dato alle produzioni piemontesi. I prezzi garantiti dalla F.lli Saclà Spa vanno da 35 centesimi di euro al chilogrammo per le carote, ai 45 per le rape e ai 50 per i sedani, fino ai 70 centesimi per cavolfiori e cipolle e ad 1 euro al chilogrammo per i peperoni.
Soddisfazione per il Presidente e Amministratore Delegato della F.lli Saclà Spa, Cav. d. Lav. Lorenzo Ercole: “Il progetto Coldiretti di una filiera agricola tutta italiana, che oggi con noi si concretizza in questo accordo di fornitura degli ortaggi piemontesi, è un’autentica garanzia di tracciabilità e di percorso etico-economico all’interno della filiera. Sono soddisfatto dell’accordo raggiunto e, come sottoscritto nell’intesa, auspico si possa lavorare al meglio per il futuro, al fine di incrementare ulteriormente l’approvvigionamento di prodotti agricoli locali ed incentivare così l’economia piemontese”.
Quelle ciliegie di Revigliasco
Le ultime forniture all’inizio degli anni 90
La storia racconta che il fondatore della Saclà andasse in bicicletta sulle colline attorno ad Asti per comprare dagli agricoltori le ciliegie. Forse anche per questo il Cavaliere Lorenzo Ercole fino agli inizi degli anni Novanta mantenne uno stretto rapporto con Coldiretti che organizzava i centri di raccolta dei duroni. Poi la concorrenza straniera, le difficoltà strutturali delle aziende agricole, i troppi incidenti degli anziani agricoltori rimasti gli unici a raccogliere le ciliegie, interruppero l’unico legame con l’azienda italiana leader nella produzione di sott’oli e sott’aceti con un fatturato di 140 milioni di euro e 250 dipendenti.
In questi anni l’uomo Coldiretti più vicino al Cavalier Ercole è stato Bruno Porta, grazie ai loro incarichi nella Fondazione Cassa di Risparmio.
Ci tiene il direttore regionale Coldiretti, Bruno Rivarossa, a ribadire il lavoro della sua squadra in occasione dell’accordo di fornitura con la F.lli Saclà Spa: “Il progetto si è realizzato grazie ad una fattiva collaborazione tra le strutture territoriali di Coldiretti. In particolare con le Federazioni provinciali di Asti, Alessandria, Torino e Cuneo. La trattativa è stata portata avanti in prima persona dal presidente di Asti, Maurizio Soave e dal direttore Antonio Ciotta. Un ruolo importante, lo ha anche avuto il presidente “emerito” oggi presidente regionale dei Pensionati Coldiretti Bruno Porta”.
Il direttore provinciale, Antonio Ciotta, che con i responsabili della Saclà ha stilato l’accordo di filiera dopo una lunga trattativa, sottolinea come oggi le imprese agricole “sono pronte ad adeguare la loro produzione alle esigenze del mercato e quindi delle industrie. Sono anche convinto che mancasse proprio un punto di partenza per dare il via ad una trasformazione che vent’anni fa non è stata possibile per le ciliegie. L’accordo con la F.lli Saclà Spa prevede un impegno preciso in questo senso per il futuro”.