16 Gennaio 2010
La nuova stagione di Coldiretti

La conferenza stampa tenutasi giovedì da Coldiretti alla presenza del presidente nazionale Sergio Marini è stata per molti aspetti affascinante, il colpo d’occhio dalla “Bolla di vetro”, che domina la celebre pista di collaudo della Fiat al Lingotto di Torino, ha offerto ai partecipanti una spettacolare veduta del capoluogo subalpino.
Un luogo ricco di significati nel nostro Piemonte post industriale, che grazie al settore primario, come ha anche rilevato il presidente regionale Coldiretti, Paolo Rovellotti, ha saputo legare l’agroalimentare al turismo, su cui la nostra regione punta in modo particolare.
Questo è un luogo ha detto Rovellotti, ormai classificato come  esempio di “archeologia industriale” che unisce, per certi aspetti, l’imprenditoria italiana per antonomasia, al mondo dell’agricoltura,  che guarda al suo futuro cercando percorsi sempre più organizzati e legati direttamente al mercato.
E partendo da questa introduzione del presidente regionale, Sergio Marini ha spiegato il progetto di Coldiretti per le imprese e per il Paese di una Filiera agricola tutta Italiana, sottolineando come la crisi che sta vivendo l’economia a livello globale e non solo italiano, esige risposte precise ed immediate a livello economico e strutturale.
Il Progetto Coldiretti, ora entra nel vivo, “dopo che è stata constatata come questa sia l’unica novità che c’è nel nostro Paese”.
Nel pomeriggio Marini ha voluto presentare ai Piemontesi la linea Coldiretti. Lo ha fatto, grazie ad una perfetta regia organizzativa del direttore regionale Bruno Rivarossa, di fronte a quasi mille rappresentanti delle oltre 70 mila imprese agricole piemontesi iscritte a Coldiretti, diffondendo fra loro un realismo così efficace che si è tradotto in un grande entusiasmo. Ha rivendicato con orgoglio la progettualità dell’Organizzazione e la grande responsabilità che si è assunta proponendo iniziative fuori dagli schemi che vanno molto al di là della tradizionale difesa di una categoria.
Non possiamo dimenticare il patto fra produttori e consumatori lanciato all’inizio degli anni Duemila che ha portato non solo alla nascita dei Mercati di Campagna Amica, ma che sta incidendo sull’intero sistema agroalimentare con la battaglia al falso made in Italy e i controlli alle frontiere per denunciare le schifezze provenienti dall’estero.
Un Marini dunque determinato ha affrontato a viso aperto la trasferta piemontese (dovrei e vorrei venire più sovente nella vostra regione, ha detto sia ai giornalisti che ai dirigenti Coldiretti), ha fatto discorsi molto schietti ed efficaci e con passaggi molto concreti e lontani dalla “fumosità” in cui cadono molto spesso la politica e le altre organizzazioni di rappresentanza. Ad esempio ha detto che “non è pensabile che la politica possa intervenire più di tanto in aiuto dell’agricoltura, come per altro a favore di tutte le altre categorie”.
Il progetto per una filiera agricola tutta italiana, “è un progetto economico e quindi dobbiamo rimboccarci le maniche, capire cosa possiamo fare ed andare a colpire dove si crea la perdita del valore economico dei nostri prodotti”.
E la concretezza del presidente nazionale Coldiretti si tradurrà, entro il prossimo semestre, attraverso l’apertura del primo punto per la vendita diretta organizzata dei prodotti solo italiani. Già a febbraio Consorzi Agrari d’Italia presenterà il piano industriale che introdurrà autonomamente e in alternativa alla grande distribuzione questa linea destinata a fare molto scalpore.
Contemporaneamente continuerà l’opera di “depurazione” del mondo della cooperazione, molte volte abbagliato dal profitto fine a se stesso con la conseguente estromissione degli agricoltori dagli organigramma dirigenziali.

Hanno detto
Maurizio Soave, presidente Coldiretti Asti. Un’Assemblea proprio entusiasmante, il progetto Coldiretti è veramente l’unica novità per l’intero nostro Paese.

Bruno Porta, presidente Associazione regionale pensionati e storico presidente Coldiretti Asti. Sergio Marini è veramente un ottimo presidente e, in questo momento particolarmente critico per la nostra economia, c’è da chiedersi quali prospettive potremmo avere se non avessimo una strategia così chiara e concreta.

Antonio Ciotta e Luigi Zepponi, direttori Coldiretti. Mai come in questa occasione abbiamo constatato come la nostra classe dirigente sia così unita e concentrata attorno al progetto Coldiretti. Una filiera agricola tutta italiana è un progetto molto ambizioso, ma già oggi le nostre imprese ci credono e presto si tradurrà in grandi vantaggi per tutto il Paese.

 

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