5 Luglio 2009
LA MUCCA “LOLA” AL SUPERMERCATO

  
Gli allevatori Piemontesi hanno aderito in gran numero alla manifestazione di Coldiretti organizzata domenica 28 giugno nei pressi di un grande centro commerciale del capoluogo piemontese, in corso Mortara.
La manifestazione mirava a sottolineare la necessità di una maggiore salvaguardia del sistema zootecnico e informare i cittadini sulla grave congiuntura che mette a rischio la sopravvivenza di numerose imprese anche sul territorio interprovinciale.
Una giornata condivisa con i consumatori piemontesi, inizialmente sorpresi nel ritrovarsi “a fare la spesa con la mucca Lola”, ma tutti solidali con gli imprenditori agricoli che hanno attivato la forte azione di sensibilizzazione.
“I nostri allevatori custodiscono le “vere Lola”, le mucche italiane che danno tanto buon latte ma che vengono munte con la corresponsione di un acconto sul prezzo irrisorio, di 25-27 centesimi od anche meno al litro” – ha commentato Paolo Rovellotti, presidente Coldiretti Piemonte –“ I cittadini sanno bene quanto, invece, pagano quello stesso litro di latte in negozi o supermercati. Una situazione insostenibile che vede Coldiretti a fianco dei suoi associati, che sentono minacciata la sopravvivenza delle loro aziende: i nuovi aumenti dei costi di produzione hanno determinato una situazione estremamente delicata che non può durare a lungo”.
Di certo, Coldiretti non è disposta ad abbassare la guardia.
“Se non  riusciremo a far sedere gli industriali al tavolo delle trattative, - ha continuato il direttore regionale di Coldiretti Bruno Rivarossa - continueremo a tenere alta l’attenzione sul problema in tutte le forme che riterremo opportune. Intanto, stiamo informando i cittadini che troppo latte “spacciato” per italiano proviene in realtà dall’estero. I consumatori devono essere messi in condizione di poter distinguere i propri acquisti, scegliere, con un’etichettatura chiara e trasparente, i prodotti del made in Italy, che sono poi i migliori d’Europa e del mondo”
Dunque, l’intenzione è quella di riprendere il confronto per raggiungere risultati concreti e salvare il futuro delle imprese.
“Vogliamo concludere una trattativa che si protrae da 18 mesi senza alcun esito” ha concluso il direttore Rivarossa.  “Il nostro obiettivo è di valorizzare il latte piemontese con quelle industrie interessate ad un accordo serio con la parte agricola. E’ assurdo che in una Regione dove si producono 8 milioni e mezzo di quintali di latte ne siano importati altrettanti senza rintracciabilità e senza alcuna indicazione dell’origine”.
 
 
 

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