14 Marzo 2008
Dopo cento anni, la plastica diventa “bio”

A cento anni dalla sua invenzione, la plastica diventa “bio”. Grazie all’utilizzo di fonti rinnovabili di origine agricola non inquinanti e completamente biodegradabili, con la “bioplastica” si può garantire la sostenibilità ambientale. Oggi è possibile realizzare i più diffusi oggetti di uso comune: dai walkman alle bottiglie, dagli occhiali agli pneumatici, dai contenitori alimentari a quelli per le pile, dalle biro ai sacchetti della spesa, dai piatti ai bicchieri, ma anche bastoncini cotonati, sacchi per la raccolta differenziata dei rifiuti, giocattoli, pannolini, imballaggi, film per la pacciamatura delle colture agricole, ecc..
Attorno al tema delle bioplastiche e dello sviluppo sostenibile ruota, ormai, un cambiamento culturale irrinunciabile ed antagonista alla cultura dell’usa e getta. A tale riguardo, un recente sondaggio nazionale, condotto da Coldiretti, alla domanda “Quali sono le innovazioni agroalimentari più rivoluzionarie e interessanti per il futuro dell’uomo?”, oltre il 70% degli intervistati rispondeva: “L’utilizzo di prodotti agricoli per sostituire i derivati del petrolio come la plastica, i tessuti sintetici ed i carburanti, con la riduzione dell’inquinamento e il risparmio di energia”.
Questi sono alcuni dei motivi che hanno spinto Coldiretti Asti, dopo alcune positive esperienze dimostrative di pacciamatura delle colture agricole con bioplastica, ad organizzare per martedì 18 marzo 2008  ore 9,30, un seminario tecnico-divulgativo. Questi gli argomenti e i partecipanti all’incontro:
- Situazione e prospettive per le bioplastiche per uno sviluppo sostenibile, Sara Guerrini - Novamont S.p.A., Novara;
- L’utilizzo delle bioplastiche nei settori turistico e agricolo, Videofilmato – Progetto Life-Biomass, Giovanni Minuto – CERSAA, Alberga;
- Materiali biodegradabili in agricoltura: metodologie d’impiego, risultati ed esperienze, Floriana Ranghino - Novamont S.p.A., Novara;
- Prime osservazioni sull’impiego di bioplastiche per la  pacciamatura delle colture orticole, Michele Baudino – CRESO  Sezione Orticola, Cuneo;
- PSR 2007-2013 e incentivazioni all’utilizzo delle bioplastiche in agricoltura, Paolo Guercio - Dirigente Servizio Agricoltura Provincia di Asti.
L’attenzione allo sviluppo delle bioplastiche ottenute da materie prime vegetali, sostenuta anche dall’attuale crescita insostenibile del prezzo del petrolio, rappresenta per Coldiretti uno dei tanti esempi di contributo che l’agricoltura può dare per la valorizzazione delle risorse del territorio e per contrastare i cambiamenti climatici, basti pensare ad alcune iniziative già attivate anche nell’Astigiano:
-                    Utilizzo dei rifiuti organici derivati dalla raccolta differenziata, attraverso il compost di qualità, con grande arricchimento nel suolo di Carbonio organico e contrasto ai fenomeni di impoverimento della fertilità.
-                    Sostegno alle iniziative “cibi a Km zero”,  con la vendita diretta da parte degli agricoltori  di prodotti locali senza intermediazioni e prolungati trasporti, con diseconomie ed enormi emissioni di CO2 a effetto serra.
-                    Sostegno alle iniziative mirate al consumo di energia ottenuta con basso o nullo utilizzo di combustibili fossili.
-                    Sviluppo delle coltivazioni ecocompatibili, corretta gestione dei rifiuti, rispetto delle risorse naturali.
In occasione dell’incontro del 18 marzo, sarà allestita in Coldiretti un’esposizione di oggetti in bioplastica e i partecipanti riceveranno un bustone in bioplastica con rassegna stampa attinente al tema, biro e altri gadget in bioplastica, manuale sull’utilizzo di film di pacciamatura in bioplastica, un DVD sulle bioplastiche nel settore turistico e agricolo, un sacchetto campione di compost.
 
Per informazioni e per prendere parte al seminario, contattare Coldiretti Asti ai numeri: 0141.380.427; 335.750.20.61.

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