9 Marzo 2009
Crisi: salvaguardiamo il lavoro e la salute della persona

In questi giorni è ampio il dibattito sulla crisi economica e finanziaria che attanaglia le famiglie del mondo intero. Anche a livello locale crescono i timori sull’occupazione e sull’ormai costante onda recessiva.
Il settore agricolo è costantemente sotto pressione per la bassa redditività e ormai tutti i comparti produttivi stanno subendo seri ridimensionamenti. Una situazione che si ripercuote ormai lungo tutta la filiera produttiva e che interessa il notevole indotto legato al settore primario: dalle industrie specializzate in macchine enologiche, alle grandi industrie di trattori.
Una recessione preoccupante, su cui occorre meditare attentamente e trovare al più presto misure di intervento efficaci, mantenendo fermo il principio della salvaguardia di due componenti sociali fondamentali: il lavoro e la salute della persona.
Coldiretti, in qualità dello status di più grande e rappresentativa forza sociale nazionale, monitora attentamente e costantemente i disvalori sociali in atto, come avvenuto, ad esempio, recentemente con il cartello dei pastai che hanno influenzato negativamente l’aggravio dei costi sulle spalle dei consumatori di un bene primario come la pasta.
In quest’ottica, secondo un’analisi del Censis, deve leggersi positivamente il dato della crescita degli acquisti familiari di alimenti di qualità, come il vino a denominazione di origine (+7 per cento) e gli alimenti biologici (+ 5 per cento).
Anche in un periodo di recessione, la sostanziale stabilità dei consumi alimentari complessivi, indica come gli italiani non vogliono rinunciare “alla qualità della vita”.
 non si voglia rinunciare''. Il quadro tratteggiato dal “Diario della Crisi” redatto  dal Censis di fronte alla crisi, rileva come ''la reazione degli italiani sembra essere improntata ad una sostanziale  razionalità”.
Nonostante la crisi secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea sono aumentati i consumi di alimenti di “qualità” come ad esempio la frutta e verdura biologica, fresca e trasformata, che nel 2008 ha fatto segnare un balzo nei consumi domestici del 20 per cento. Inoltre si è registrato un incremento record dell' 8 per cento, della spesa in campagna, nelle aziende o nei mercati degli agricoltori per un valore totale stimato in 2,7 miliardi di Euro.  Tra le motivazioni che spingono a questa modalità di acquisto senza intermediazioni, secondo l'indagine Swg/Coldiretti, la genuinità (63 per cento) seguita dal gusto (39 per cento) battono nettamente la ricerca del risparmio (28 per cento).
Tipico e biologico sono settori di eccellenza del Made in Italy in cui l'Italia detiene il primato a livello comunitario con cinquantamila aziende biologiche che coltivano oltre un milione di ettari, ben 176 denominazioni di origine riconosciute a livello comunitario e 4396 specialità tradizionali censite dalle regioni. L'Italia - precisa Coldiretti - è diventato, con il sorpasso sulla Francia, anche il primo produttore mondiale di vino e sono 477 i vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (316 vini Doc, 41 Docg e 120 Igt).
Le tendenze di acquisto confermano le grandi potenzialità del Made in Italy anche in tempi di crisi ma evidenziano anche - conclude la Coldiretti - che il crollo di redditi in agricoltura non dipende dalla crisi generale ma dalla inefficienza della filiera lungo la quale i prezzi si moltiplicano di cinque volte dal campo alla tavola.
 
 
 

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