L’annata 2009 si presenta sicuramente come una delle migliori degli ultimi anni, sia in termini qualitativi che quantitativi. Le uve risultano sane e di ottima gradazione. I rilievi analitici e le curve di maturazione, effettuate dai tecnici Coldiretti, evidenziano una situazione alquanto positiva, con punte di eccellenza laddove gli interventi e le cure colturali in vigneto sono stati indirizzati per raggiungere parametri di alta qualità.
I Brachetti e i Moscati fanno registrare elevate gradazioni zuccherine, intensità di profumi e caratteri di finezza di gran lunga superiori agli anni precedenti. Anche per le Barbere, le curve di maturazione rilevano dati confortanti e situazioni di maturazione anticipata, in particolare dove sono state applicate tecniche colturali appropriate, finalizzate all’ottenimento di elevati standard qualitativi.
Partendo da queste premesse, i componenti del Tavolo vitivinicolo regionale si sono incontrati ieri, giovedì 3 settembre, presso l’Assessorato Regionale all’Agricoltura per valutare la situazione ed eventualmente stabilire le condizioni e i criteri (sulla base dei rilievi in vigna e delle analisi delle varie tipologie di prodotto) per l’attivazione dell’annata sfavorevole.
Difatti, la legislazione comunitaria prevede, qualora le condizioni climatiche lo richiedano, che gli stati membri possano autorizzare l’aumento del titolo alcolometrico volumico naturale delle uve. Al fine di poter meglio definire i criteri da adottare per poter dichiarare l’annata sfavorevole, da alcuni anni, tali competenze sono state trasferite alle Regioni.
Al termine del dibattito, il tavolo di filiera ha deciso, all’unanimità (con parere contrario di Coldiretti), di dichiarare l’annata sfavorevole, senza distinzioni di vitigno e di zona, e di richiedere all’assessore regionale all’Agricoltura l’emanazione dei relativi decreti di “arricchimento”.
Secondo Coldiretti, la situazione doveva essere valutata più attentamente, sulla base dei dati analitici forniti, per concordare, caso mai, su quali vitigni e quali DOC intervenire.
Sull’argomento, il Presidente di Coldiretti Asti, Maurizio Soave, ha espresso preoccupazione per l’accaduto: “Considerata una situazione di mercato particolarmente stagnante e l’ottima qualità e quantità di prodotto che contraddistinguono la nuova vendemmia, risulta a tutti evidente come l’arricchimento (che si pratica con mosti concentrati) possa solo aggravare la situazione a discapito della qualità del prodotto (che si ottiene naturalmente nel vigneto)”.
“Per quanto riguarda la Barbera – sottolinea Maurizio Soave – diventa indispensabile avviare un piano di rilancio. Da alcuni anni, infatti, Coldiretti, ha cercato di riunire attorno ad un tavolo gli attori della filiera, per raggiungere un accordo sul prezzo, correlato ai parametri qualitativi del prodotto. Purtroppo, tutti gli sforzi – denuncia il presidente Coldiretti - compiuti per garantire un reddito dignitoso ai produttori, hanno prodotto risultati minimi e inadeguati. Ora però occorre pensare ad interventi mirati sui mercati e presso la grande distribuzione per sostenere un prodotto che, come pochi altri, risulta strategico per la tenuta del sistema socio – economico della nostra provincia”.
A tal scopo è stata convocata una prima riunione presso l’Assessorato Regionale all’Agricoltura per valutare le azioni da intraprendere e le soluzioni da adottare.
“Coldiretti – conclude Soave - darà come sempre il proprio contributo finalizzato prioritariamente alla difesa del reddito dei viticoltori”.