18 Ottobre 2008
Assicurazioni alle colture: lo Stato deve mantenere gli impegni

 
Gli imprenditori agricoli si affidano sempre più alle coperture assicurative.
Per potersi garantire una certa stabilità dei livelli di reddito e quindi dell’attività economica, molti agricoltori hanno assicurato le loro colture.
L’intervento pubblico e la partnership pubblico-privato conseguente alla riforma del Fondo di solidarietà hanno infatti dato in Italia risposte concrete alle imprese.
La Campagna 2008 del Consorzio di Difesa dalle Avversità Atmosferiche della provincia di Asti, si è chiusa con un incremento del 30%.
Le tariffe assicurative medie, che nel 1990 sfioravano il 10%, sono scese nel 2008 al 5,83:
considerato che nel 2007 l’incentivo pubblico ha sfiorato il 70%, risulta che il costo effettivo
per le imprese, cioè quello che pagano a carico dei loro bilanci, è passato in media, dal 4,47 del 2001 al 2% del 2007.
Più evidente è il vantaggio se si pensa che mentre nel 2001 le assicurazioni coprivano
praticamente solo i danni da grandine, oggi, ad un prezzo pari alla metà, le imprese si
assicurano anche contro i danni da gelo, vento forte, siccità e persino le serre e gli allevamenti.
Questi risultati si sono raggiunti soprattutto perché le imprese agricole, grazie anche all’azione di Coldiretti, si sono organizzate in un sistema di aggregazione efficiente, che è in grado di capire quali esigenze si devono soddisfare e lo Stato ha investito risorse su questo settore, aumentando gli stanziamenti del Fondo di solidarietà per le assicurazioni: dai 100 milioni del 2004 si sono raggiunti i 220 milioni del 2008.
“Nonostante questi dati confortanti – denuncia Luigi Perfumo, presidente del Condifesa - permangono forti preoccupazioni nel sistema assicurativo nazionale a causa dei tagli previsti dalla finanziaria 2009, che prevede una forte riduzione degli stanziamenti per il Fondo di Solidarietà Nazionale.
Gli eventuali tagli farebbero lievitare i costi delle assicurazioni per gli agricoltori, smantellando l’unica rete anti-crisi funzionante, anche perché, di fatto, non esistono altri aiuti di tipo creditizio e contributivo pubblici per le aziende danneggiate da calamità naturali”.
“E’ indispensabile – sottolinea Luigi Zepponi, direttore provinciale Coldiretti - che la Finanziaria 2009 confermi gli stanziamenti per sostenere le polizze assicurative, prevedendo almeno 250 milioni di euro. Questo permetterà di consolidare la tendenza positiva fatta registrare in questi ultimi anni. Sostanzialmente gli agricoltori hanno saputo cogliere il senso della riforma del “Fondo di solidarietà nazionale”, avviandosi verso un’impostazione prettamente imprenditoriale della loro attività. Si è trattato di una crescita culturale ed imprenditoriale, sollecitata per altro dal legislatore. Ora, però, lo Stato non può tradire gli impegni”.

 

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