A fare il punto è il delegato provinciale Alessandro Caruso
I giovani tornano alla terra, attratti dalla natura, dalle origini e dal lavoro all’aria aperta, in un tempo senza tempo
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Agenda fitta di impegni, tra formazione, opportunità di investimento ed uscite didattico-sociali, per i giovani imprenditori di Coldiretti Asti.
A fare il punto, è il Delegato Provinciale Giovani Impresa Asti Alessandro Caruso, 27 anni, viticoltore e una sana irrequietezza che pullula di idee.
Insediatosi lo scorso mese di maggio, Alessandro ha presto saputo lavorare in sinergia con gli altri giovani stringendo, nel contempo, belle occasioni di collaborazione ed amicizia.
“Il 2024 apre subito con tante opportunità per tutti noi, a partire dai bandi PSR, che prevedono contributi per i nuovi insediamenti e per l’innovazione” spiega Caruso. “La scadenza è vicina (il 14 marzo prossimo), ma le idee sulla progettualità non ci mancano. A questo punto, non ci resta che affidarci alla grande competenza e alta professionalità degli uffici tecnici di Coldiretti Asti e zonali”.
“Rispetto alla formazione, grazie al regionale, possiamo contare su rinnovate occasioni di crescita attraverso le Academy e i corsi mirati, anche, i più trasversali come, di recente, quello di Public Speaking”.
Non mancano, poi, gli appuntamenti tematici di promozione e valorizzazione che, sul territorio, sono rivolti ai giovani imprenditori agricoli e alberghieri di domani.
“In particolare, abbiamo in programma due incontri focalizzati sulla valorizzazione della Razza Piemontese” prosegue Caruso; “all’Agraria, andremo a illustrare i punti di forza della Razza Piemontese per quanto attengono la selezione della razza, il miglioramento genetico e la sua duplice attitudine (latte e carne), mentre all’alberghiero, supportati da un esperto nutrizionista, illustreremo l’impiego, i potenziali e la bontà dei tagli poveri della Razza Piemontese, che ben si integrano ai già apprezzati filetti e battute”.
Infine, numerose uscite didattiche già a partire dal prossimo mese di febbraio. “Il primo febbraio parteciperemo al Convegno sulle Nuove Tecnologie e sulla Meccanizzazione organizzato a Verona da Coldiretti” anticipa Caruso; “poi, a metà febbraio avremo l’uscita didattica in Toscana col regionale e, a seguire, a livello provinciale, andremo a Pordenone, nella capitale della barbatella, e nel bresciano, per una full immersion nella zootecnia”.
Insomma, l’agenda incalza, ma qual è il percepito, oggi, dei giovani rispetto all’agricoltura, anche alla luce dei cambiamenti climatici?
“Da ex studente di agraria e da giovane viticoltore, credo che l’agricoltura sia uno dei pochissimi settori che annovera un ritorno di interesse tra i giovani,motivato dal ritrovato amore per la terra, per i lavori all’aria aperta, per le origini e per la natura, che, di stagione in stagione, seppur con fatica e impegno, causa siccità e non solo, ci riservano lo spettacolare rinnovo dei cicli di vita vegetale a animale, in un tempo senza tempo. Oggi, noi giovani imprenditori agricoli possiamo contare su una vincente opportunità: fare nostri i saggi insegnamenti dei nostri padri e, coniugandoli ad una preparazione più elevata, declinarli alle nuove frontiere del settore. Chi si apre al mondo agricolo, sempre più, ha alle spalle una formazione specifica, che consente maggiori strumenti, conoscenza e competenze. Per tutto il resto, c’è la Coldiretti che ci segue, guida e assiste con grande passione e professionalità”.