25 Gennaio 2009
Adriana Bucco: darò voce alle imprenditrici agricole

  
“Pur cosciente delle grandissime responsabilità che questo ruolo riveste sono orgogliosa di essere stata eletta come responsabile nazionale. Il mondo agricolo come quello economico sta attraversando un periodo di forte crisi: in questo momento così delicato farò tutto il possibile per dare voce all’imprenditoria femminile nell’ottica di continuare l’eccellente lavoro portato avanti da chi mi ha preceduto”.
Con queste parole, Adriana Bucco di Cellarengo, ha commentato la sua nomina a leader nazionale delle imprenditrici agricole di Coldiretti avvenuta martedì scorso a Roma. Nata ad Asti nel 1964 è laureata in Lingue e Letterature straniere presso l’Università di Torino. La nuova responsabile nazionale del Coordinamento Donne Impresa Coldiretti è titolare di una impresa agrituristica a indirizzo vitivinicolo e ortofrutticolo nel comune astigiano di Cellarengo. L’azienda dispone di un laboratorio di trasformazione per la vendita diretta dei prodotti come marmellate, vino, salsa, miele, di un maneggio con sei cavalli e un pony e una struttura per operare come fattoria didattica. 
Adriana Bucco è vice presidente della Federazione Coldiretti astigiana, vice presidente della Commissione femminile del Copa (Comitato organizzazioni professionali agricole dell’Ue) e fino al 26 novembre scorso è stata responsabile Donne Impresa di Coldiretti Asti quando ha lasciato il suo incarico a Paola Romanato di Castell’Alfero.
 “La mia avventura in agricoltura – sottolinea la Bucco - è iniziata nel 1991 con la precisa intenzione di praticare un’agricoltura biologica, dopo aver deciso di abbandonare l’impiego cittadino per offrire a mia figlia un’infanzia di spazi verdi e aria pulita”. Ereditata l’azienda agricola paterna, insieme alla sorella ne ha ampliato la superficie. Adriana Bucco ha recuperato la cascina in cui erano nati i nonni e ha contribuito a dare splendore al territorio circostante. “Il luogo e i terreni erano ideali, isolati e incolti – precisa Adriana Bucco - e già nel 1993 è arrivata la certificazione biologica. Poi finiti i lavori di ristrutturazione della cascina, siamo partiti con l’agriturismo”.
“Vorrei continuare il percorso iniziato dalle dirigenti che mi hanno preceduto – ha sostenuto nella sua prima dichiarazione dopo la nomina a leader delle imprenditrici agricole Coldiretti –. Il mio impegno sarà rivolto a dar considerare il modo di fare impresa delle donne come un valore aggiunto per l’agricoltura italiana. Infatti noi non ci misuriamo solo con l’agricoltura tradizionale, ma siamo protagoniste della multifunzionalità agricola, dando vita a imprese valide economicamente e capaci di intessere un dialogo con i consumatori e con la società nel suo insieme”.
   
 
 

  
 

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