Una numerosa presenza di dirigenti ed imprenditori piemontesi hanno partecipato martedì scorso a Roma alla manifestazione in Piazza Montecitorio da dove è iniziata la mobilitazione di Coldiretti contro l’emendamento approvato in Finanziaria, che proroga di 6 mesi il versamento delle multe per le quote latte a una sparuta minoranza di allevatori.
La mobilitazione Coldiretti è poi continuata mercoledì a Milano, dove migliaia di allevatori con i trattori hanno presidiato la sede della Regione Lombardia al Pirellone. La manifestazione che ha coinvolto gli allevatori di tutte le regioni del nord Italia ha avuto come epicentro la Lombardia dove si produce il 40 % del latte italiano che, ad oggi, non ha neppure un prezzo in grado di garantire agli allevatori la sopravvivenza delle loro aziende.
Nel corso della manifestazione gli allevatori presenti hanno consegnato agli organi politici decine di scatoloni con un esempio di tutte le pratiche burocratiche che le imprese agricole hanno dovuto affrontare negli ultimi venticinque anni per essere in regola con le quote latte e che, messe in fila, potrebbero coprire la distanza che c’è fra Milano e Roma e ritorno. A rappresentare la delegazione del Piemonte erano presenti tra i molti dirigenti, anche il presidente ed il direttore Coldiretti Piemonte, Paolo Rovellotti e Bruno Rivarossa.
“Noi rispettiamo sempre la legge ma la legge rispetti noi - ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini -. Se gli accertamenti in corso sono così “importanti” da determinare nella manovra la sospensione delle rate delle multe sulle quote latte, allora lo Stato rifaccia per l’ennesima volta i suoi conti, visto che venti anni non gli sono ancora bastati, restituendo i soldi a tutti gli allevatori che hanno versato multe non dovute e acquistato quote non necessarie calcolate su dati che lo stesso Stato oggi, con tanto di legge, ritiene non ancora certi”.
Da uno studio Coldiretti si evidenzia infatti che ad oggi i produttori di latte in regola hanno subito costi per la gestione delle quote latte pari a 2,42 miliardi di euro dei quali 1,7 miliardi per l’acquisto, 150 milioni per l’affitto, 220 per il versamento del prelievo e 350 milioni per l’adesione alla rateizzazione prevista dalla legge 119/03. Sono queste le somme che la Coldiretti chiede di restituire agli allevatori.