C’era un tempo in cui ogni paese, ogni borgata, ogni frazione, aveva un forno per fare il pane. Nei più piccoli centri abitati, il forno veniva utilizzato a turno dagli abitanti, era un forno in comune, utilizzato da tutti. Erano altri tempi, tempi forse più duri di oggi, quando avere il pane fresco e in quantità significava sfamarsi. Erano tempi in cui, comunque, il sapore del pane era quello vero, tipico, genuino.
Una tradizione e una necessità che si è persa grazie al miglioramento delle condizioni economiche, ma quel profumo e quel sapore di pane appena sfornato per molti è stato oggetto di una profonda nostalgia.
Ora sarà possibile rivivere quelle emozioni e quel sapore vero di un tempo.
Grazie alla nuova figura dell’”agricoltore panettiere” resa possibile dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, con il quale è stata aggiornata la tabella dei beni oggetto delle attività agricole connesse, anche nell’Astigiano sarà possibile comprare il pane tipico di una volta.
Via libera, dunque, all’acquisto di pane, panini, cialde, rustici, ed altre specialità salate direttamente dagli agricoltori che potranno sfornarli e venderli direttamente al pubblico mantenendo la natura agricola della propria attività.
Per Coldiretti, che da anni si batte per questa possibilità, si tratta di una innovazione importante: “Incentiva la possibilità di portare in tavola pane o derivati di qualità garantita dal campo alla tavola, nonché – sottolinea il direttore regionale Bruno Rivarossa - assicura la certezza di degustare un prodotto veramente a chilometro zero, in un mercato dove la metà del pane in vendita è ottenuto con farina importata senza alcuna indicazione per i consumatori”.
“Si tratta di una opportunità, - precisa il presidente regionale Paolo Rovellotti - in particolare, per le imprese agricole impegnate nella coltivazione dei cereali soprattutto se coinvolte nell’attività agrituristica e di vendita diretta, che possono così trovare una importante occasione di integrazione del proprio reddito”.
Oltre ai prodotti freschi di panetteria, tra le nuove tipologie di prodotti tassati in base al sistema del reddito agrario, il decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 5 agosto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 10 settembre, ricomprende - conclude la Coldiretti - la produzione di farina o sfarinati di legumi da granella secchi, di radici o tuberi o di frutta in guscio commestibili, la produzione di grappa, la produzione di malto e la produzione di birra che sono considerate attività agricole a tutti gli effetti.