1 Aprile 2022
PIOGGIA NEI CAMPI È MANNA DAL CIELO

L’arrivo della pioggia è una vera manna dal cielo per la nostra provincia. Finalmente nelle campagne è possibile avviare le semine primaverili, ma a beneficiarne sono anche le coltivazioni di grano seminate in autunno, ortaggi e frutta, e le piante di vite, soprattutto nuovi impianti che per attecchire e crescere hanno bisogno di acqua. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla comparsa della prima perturbazione, all’inizio di una primavera con 1/3 in meno di acqua caduta, in un inverno stretto dalla morsa di una gravissima siccità dove non si sono registrate precipitazioni per quasi quattro mesi.

“La pioggia – sottolinea il presidente di Coldiretti Asti Marco Reggio  – è utile per combattere la siccità nelle nostre campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre le precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua. Si temono peraltro – precisa il presidente Reggio - gli effetti del brusco abbassamento delle temperature che, se dovesse scendere sotto lo zero, provocherebbero danni irreparabili alle piante da frutto che si trovano in piena fioritura”.

“Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie abbiamo elaborato e proposto per tempo un progetto concreto immediatamente cantierabile” - afferma Diego Furiadirettore Coldiretti Asti - “si tratta di un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, lungo tutto il territorio nazionale”.

“Il progetto nazionale – continua il direttore Furia – prevede la realizzazione di una rete di bacini di accumulo con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti, progettualità già avviata e da avviarsi con procedure autorizzative non complesse, in modo da instradare velocemente il progetto e ottimizzare i risultati finali.

“L’idea - concludono Reggio e Furia - è di “costruire” senza uso di cemento per ridurre l’impatto ambientale laghetti in equilibrio con i territori, che conservano l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione.

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