8 Febbraio 2021
Le etichette nutrizionali non possono penalizzare il vino

Coldiretti: sarebbe insensato lanciare gli allarmi salutistici sui prodotti.

Serve chiarezza anche sui fondi per la promozione di salumi e carni

E’ arrivato direttamente dal presidente nazionale Coldiretti, Ettore Prandini, un commento alla Comunicazione sul Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei” approvata dalla Commissione Europea che in settimana ha fortemente allarmato anche i vignaioli e gli allevatori dell’Astigiano. “Le importanti rassicurazioni verbali – ha detto Prandini - venute dal Vicepresidente della Commissione europea Margaritīs Schinas riconoscono che è del tutto improprio assimilare l'eccessivo consumo di superalcolici tipico dei Paesi nordici al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità e a più bassa gradazione come la birra e il vino che in Italia è diventato l’emblema di uno stile di vita “lento”, attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre all’assunzione sregolata di alcol.”

L’impegno della Commissione segue le sollecitazioni di Coldiretti, alla vigilia dell’approvazione del documento, contro il rischio di cancellare i fondi per la promozione di carne, salumi e vino prevedendo addirittura etichette allarmistiche sulle bottiglie come per i pacchetti di sigarette.

“Le parole del Commissario – ammonisce il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia - devono ora tradursi in atti concreti che riconoscano la specificità del vino escludendolo dall’ambito di applicazione delle raccomandazioni contenute nel piano. Siamo anche preoccupati per i limiti posti all’attività di promozione della carne rossa e dei salumi”.

Il testo prevede che la Commissione “proporrà un’indicazione obbligatoria della lista degli ingredienti e delle indicazioni nutrizionali sulle bevande alcoliche entro la fine del 2022 e degli allarmi salutistici entro la fine del 2023” rivedendo anche la “politica di promozione sulle bevande alcoliche”. Coldiretti chiede di garantite le opportune esenzioni per vino e birra. Totalmente da bocciare anche la proposta della Commissione che vorrebbe modificare la politica di promozione dei prodotti agricoli, “con il passaggio a diete più basate su prodotti vegetali, con meno carne rossa e trasformata”.

“Il giusto impegno della Commissione Europea per tutelare la salute dei cittadini – spiega il presidente provinciale Coldiretti, Marco Reggio - non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate. L’equilibrio nutrizionale va infatti ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e non certo condannando lo specifico prodotto. Si tratta peraltro di settori già duramente colpiti dall’emergenza Covid che ha costretto alla chiusura di osterie e ristoranti che rappresentano un luogo privilegiato di consumo di carne, salumi e vini di qualità”.

Gli stessi limiti posti all’attività di promozione di carni e salumi rischiano di colpire prodotti dalle tradizioni secolari con un impatto devastante sull’economia, sull’occupazione, sulla biodiversità e sul territorio dove quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di prodotti tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado. L’Italia è il Paese più ricco di piccole tipicità tradizionali che hanno bisogno di sostegni per farsi conoscere sul mercato e che senza sostegni alla promozione rischiano invece di essere condannate all’estinzione.

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