23 Luglio 2025
Con lo spettro dei dazi scema l’export agroalimentare vs/Usa

L’annunciato 30% dei dazi e la riduzione del 20% di risorse Pac si prospettano un colpo letale per il comparto

Trasferta capitolina per la delegazione astigiana: si torni presto ai negoziati tra Ue e States

Lo spettro degli ormai prossimi dazi trumpiani, da mesi sta compromettendo il trend crescente dell’export agroalimentare italiano in Usa, registrando una preoccupante inversione di rotta. Una situazione preoccupante per il comparto che, salvo auspicanti e non insoliti ripensamenti dell’ultim’ora, potrebbe accusare colpi irreversibili.

Lo scorso mese di maggio è, infatti, stato registrato un crollo dell’export agroalimentare, verso l’oltreoceano, del 10,6% (fonte: analisi della Coldiretti su dati Istat).  Una grave e preoccupante constatazione condivisa da Coldiretti col vicepresidente esecutivo della Commissione Europea e Commissario Europeo per la Politica Regionale e di Coesione, lo Sviluppo Regionale, le Città e le Riforme Raffaele Fitto e col Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, in occasione della recente Assemblea Coldiretti capitolina, alla quale ha partecipato una delegazione di Coldiretti Asti. Tra gli altri: la presidente Monica Monticone, il direttore Giovanni Rosso, il vicedirettore Secondo Rabbione, il delegato Giovani Coldiretti Alessandro Caruso, la presidente Terranostra Giovanna Soligo, il presidente Pensionati Coldiretti Mario Raviola

Dopo un primo trimestre dell’anno, in cui le esportazioni agroalimentari avevano fatto registrare una crescita media in valore dell’11%, da aprile (primo mese di applicazione dei dazi aggiuntivi al 10%) si è passati al +1,3%, per poi scendere ulteriormente il mese successivo arrivando al +0,4% In particolare, nel mese di maggio sono calate le esportazioni in valore di alcuni dei prodotti simbolo di bandiera quali sono: l’olio extravergine d’oliva (-17%), i formaggi (-4%) e il pomodoro trasformato (-17%), mentre sul fronte del vino è stato registrato un recupero del 3% rispetto al dato negativo di aprile.

“La diminuzione dei consumi sul mercato americano non è data solo dalla prossima introduzione dei dazi, ma anche dall'inflazione in aumento e dalla svalutazione del dollaro nei confronti dell'euro, che rende i nostri prodotti più cari” commenta la Presidente Coldiretti Asti Monica Monticone. “Una congiuntura esplosiva che mina il commercio, con effetti pressoché letali per la nostra economia, alla luce del fatto che il mercato a stelle e strisce è il secondo mercato dell’agroalimentare italiano a livello globale. Più che pensare ai contro-dazi, sarebbe dunque utile ridefinire i negoziati tra Europa e Usa”.

“Serve trovare un accordo che tuteli le nostre imprese, preservando qualità e sicurezza alimentare, quindi, che consideri un netto cambio di passo alla volta della tutela delle economie portanti europee, piuttosto che dirottando le risorse sul fronte militare” aggiunge il Direttore Rosso. “Questa asimmetria di rapporti politico-commerciali con gli States, a cui si aggiungono i tagli della Pac del 20%, rischia di infliggere un colpo mortale al nostro export".

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