18 Novembre 2024
Aziende astigiane a Roma a difesa della coltivazione della canapa

Protesta degli agricoltori sulle misure del Ddl sicurezza per salvare la canapa italiana

A rischio di scomparsa 3mila aziende agricole e 30mila posti di lavoro in tutt’Italia

C’è stata anche una rappresentanza della Coldiretti astigiana a Roma, per protestare contro le misure del Ddl Sicurezza, che mettono a rischio la produzione della canapa, con 3mila aziende agricole e 30mila posti di lavoro in tutt’Italia. Una misura che azzera completamente una filiera innovativa e importante sia dal punto di vista economico-occupazionale sia ambientale.

L’iniziativa di Coldiretti e Filiera Italia ha ospitato ieri, nella sede di Palazzo Rospigliosi, i canapicoltori dalle varie regioni, insieme all’Associazione Imprenditori Canapa Italia (Ici), per chiedere un confronto urgente con le istituzioni, assieme al presidente Ettore Prandini e al segretario generale Vincenzo Gesmundo. Dall’astigiano, presente il referente Giovani Coldiretti Alessandro Caruso, con i tagliolini di canapa del produttore Cesare Quaglia.

Dalla bioedilizia alla cosmetica, dall’alimentare alle energie rinnovabili, è stata allestita un’esposizione per meglio far conoscere i plurimi utilizzi della canapa, ingiustamente destinati a sparire dal mercato, in quanto erroneamente equiparati alle sostanze stupefacenti.

L’approvazione dell’art. 18 del DDL sicurezza, avente l’obiettivo di mettere fuori legge la cannabis light, introduce restrizioni per l’utilizzo dell’infiorescenza anche per gli impieghi alimentari, erboristici, zootecnici e cosmetici.

“Un danno ingente per gli agricoltori, bisognosi di integrare il reddito delle produzioni da seme e paglie, oltre che per l’intera filiera” sottolineano il Presidente Coldiretti Asti Monica Monticone e il Direttore Giovanni Rosso. “Il settore conta migliaia di persone impiegate e migliaia di ettari coltivati”.

Non si faccia confusione tra la canapa ad uso industriale e gli stupefacenti” specifica Quaglia dell’Azienda Agricola Agricoltura Indigena di Variglie e componente di Assocanapa; “quella industriale, di cui si utilizza, senza manipolazioni, tutta la pianta, è consentita in agricoltura e produce una serie di vantaggi per l’ambiente. In particolar modo: è poco idrovora, combatte in modo naturale gli infestanti ed ha un alta capacità di assorbenza di Co2”. 

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