16 Ottobre 2010
Gli italiani vogliono la filiera agricola italiana

 L’importante contributo del Made in Italy agroalimentare alla crescita del Paese e le esigenze di tutela nei confronti di frodi e contraffazioni sono stati i temi al centro del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato da Coldiretti a Cernobbio con la collaborazione dello studio Ambrosetti.
Il Forum, giunto alla decima edizione, ha riunito, ieri e oggi, i maggiori esperti ed esponenti del mondo accademico, rappresentanti istituzionali, responsabili delle forze sociali, economiche, sindacali e politiche nazionali ed estere.
L’edizione di quest’anno ha trattato anche i temi dell’impatto internazionale dei flussi commerciali dei prodotti agroalimentari sull’economia e sulla società.
Di seguito sintetizziamo, grazie alle indagini Coldiretti svolte con Swg, i passaggi più significativi del Forum.

PER 1 ITALIANO SU 4 IL MADE IN ITALY VALE IL DOPPIO
Per quasi un italiano su quattro (23 per cento) il cibo italiano dal campo alla tavola vale almeno il doppio, nonostante il momento di crisi economica. Il valore superiore attribuito dagli italiani agli alimenti, realizzato con prodotti coltivati o allevati interamente in Italia, è eccezionale con due italiani su tre (65 per cento) che ritengono valga dal 10 per cento in su.
La fiducia nel Made in Italy rispetto al prodotto straniero è del 91 per cento per gli alimenti, del 66 per cento per i vestiti, del 55 per cento nei mobili, del 49 per cento per la cosmetica, del 39 per gli utensili, del 26 per auto e motorini e del 18 per l’elettronica e cresce nel 2010 in tutti i settori.
La superiorità del Made in Italy alimentare è attribuita al rispetto di leggi più severe, alla bontà e freschezza e alla garanzia di maggiori controlli.
L’attenzione all’origine del prodotto è evidenziata dal fatto che ben il 97 per cento degli italiani ritiene che dovrebbe essere sempre indicato il luogo di allevamento o coltivazione dei prodotti contenuti negli alimenti.
Significativo anche come il valore aggiunto per ettaro di terreno, ovvero la ricchezza netta prodotta per unità di superficie dall’agricoltura italiana, sia oltre il triplo di quella Usa, doppia di quella inglese, e superiore del 70 per cento di quelle di Francia e Spagna. Le produzioni italiane hanno poi il primato della sanità e della sicurezza alimentare, con un record del 99 per cento di campioni regolari di frutta, verdura, vino e olio, con residui chimici al di sotto dei limiti di legge.
Nel nostro Paese si trovano un terzo delle imprese biologiche europee e un quarto della superficie bio dell'Unione, superando il milione di ettari. L’agricoltura italiana vanta inoltre la leadership nei prodotti tipici con 210 prodotti a denominazione o indicazione di origine protetta riconosciuti dall'Unione Europea, senza contare le 4511 specialità tradizionali censite dalle regioni.

DOVE COMPREREBBE CON PIU’ FIDUCIA QUESTI PRODOTTI

  in Italia
 
all’estero
 
indifferente
 
alimentari
 
91
 
2
 
7
 
vestiario
 
66
 
6
 
28
 
utensili cose per la casa
 
39
 
7
 
54
 
prodotti di bellezza/cura della persona
 
49
 
10
 
41
 
auto/moto/motorini
 
29
 
24
 
50
 
mobili/arredamento
 
55
 
6
 
39
 
elettronica/elettrodomestici/computer
 
18
 
35
 
47
 

Fonte: indagine Coldiretti-Swg

QUANTO VALE IL PRODOTTO ALIMENTARE MADE IN ITALY

almeno il doppio
 
23 per cento
 
il 30 per cento in più
 
17 per cento
 
il 20 per cento in più
 
12 per cento
 
il 10 per cento in più
 
13 per cento
 
uguale
 
19 per cento
 
di meno
 
6 per cento
 
non sa
 
10 per cento
 

Fonte: indagine Coldiretti-Swg

PER IL 53 % DEGLI ITALIANI McBUN E’ MEGLIO DI  McDONALD
Una maggioranza assoluta del 53 per cento degli italiani preferisce acquistare prodotti alimentari locali e artigianali che battono nettamente le grandi marche, le quali si fermano al 10 per cento.
E’ la conferma come la strada intrapresa da un allevatore di Rivoli che proponeva l’agri-hamburger “Mac Bun” e si è visto diffidare da McDonalds e il successo ottenuto dall’impresa sarda Mc Puddu accusata di “plagio” dal gigante dei fast food, è dunque avallata dalle scelte degli italiani. La vittoria del prodotto legato al territorio è sancita dal fatto che oltre due terzi degli italiani (68 per cento) si sentirebbero più garantiti da un marchio degli agricoltori italiani rispetto al marchio industriale (11 per cento) e a quello della distribuzione commerciale (10 per cento).
Un’opinione confermata dal boom degli acquisti diretti dai produttori dove compra regolarmente il 17 per cento degli italiani con un aumento record del 55 per cento nel 2010.

LE PREFERENZE DI ACQUISTO DEI PRODOTTI ALIMENTARI

locali, artigianali
 
53 per cento
 
di una grande marca nazionale
 
10 per cento
 
è indifferente importante è la qualità
 
32 per cento
 
è indifferente importante è il prezzo
 
5 per cento
 

Fonte: indagine Coldiretti-Swg

OGM: FLOP SEMINA BIOTECH E LOBBY PER 3 ITALIANI SU 4

Le provocazioni con l’eclatante semina illegale di mais geneticamente modificato (Ogm) e il pressing delle grandi lobby multinazionali con imponenti campagne di promozione che hanno segnato in Italia il 2010 non convincono i cittadini che mantengono salda la propria opposizione agli Ogm, ritenuti meno salutari di quelli tradizionali da tre italiani su quattro che esprimono una opinione (73 per cento).
La forte contrarietà espressa dai consumatori sui prodotti geneticamente modificati è rimasta sostanzialmente stabile negli ultimi quattro anni nei quali è stato condotta la tradizionale indagine della Coldiretti al Forum di Cernobbio, ed è la conferma che non si tratta di una valutazione emotiva.

MADE IN ITALY: TIPICO IN TAVOLA PER 1 ITALIANO SU 3

Un italiano su tre (32 per cento) acquista regolarmente prodotti a denominazione di origine e il 14 per cento quelli biologici.
E’ la conferma che “La crisi non incide sul bisogno di sicurezza alimentare dei cittadini che continuano ad esprimere un forte interesse per le produzioni ad elevato contenuto salutistico, identitario e ambientale”.

GLI ACQUIRENTI DI PRODOTTI ALIMENTARI

Tipo di prodotto
 
%
 
Prodotti di origine controllata e protetta
 
32 per cento
 
Prodotti biologici
 
15 per cento
 
Prodotti equo-solidali
 
6 per cento
 
Prodotti etnici
 
5 per cento
 

 Fonte: indagine Coldiretti-Swg su quanti dichiarano di acquistare regolarmente o qualche volta

ECCO PERCHE’ COLDIRETTI LAVORA
PER UNA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA

“Favorire la presenza di prodotti locali nei punti vendita è anche l'obiettivo del progetto per una Filiera agricola tutta italiana per arrivare ad offrire prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori e al giusto prezzo”, così Maurizio Soave e Antonio Ciotta, rispettivamente presidente e direttore Coldiretti Asti, sottolineano l’impegno dell’organizzazione per tutelare le produzioni Made in Italy in linea con il patto siglato fra produttori agricoli e consumatori.
“I dati e i sondaggi illustrati al Forum di Cernobbio – rileva Ciotta - ci confortano sul percorso intrapreso da Coldiretti”.  Stiamo concretizzando la più estesa rete commerciale nazionale che coinvolge i mercati di campagna amica, i punti di vendita delle cooperative, i consorzi agrari, agriturismi e aziende agricole, ma coinvolgerà anche la rete della ristorazione a chilometri zero e la distribuzione che intenderà partecipare”.
La crescita degli acquisti diretti dal produttore hanno raggiunto il valore di 3 miliardi di euro e interessano più di 60mila imprese agricole tra cantine, cascine e malghe oltre a 600 mercati degli agricoltori di Campagna Amica.
“La nostra provincia – conclude Soave – per offerta di prodotti tipici e valore dell’agroalimentare è fra le prime in Italia. Il nostro impegno è di dare valore aggiunto al giusto prezzo, contribuendo al miglioramento dello stile di vita di tutti i cittadini”.

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