Da “Il Sole 24 Ore Salute”: il punto del prof Antonio Gasbarrini, Direttore Scientifico Fondazione Policlinico Universitario Gemelli Irccs
Il consumo abituale di cibo spazzatura accorcia la vita
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“Snack salati, bibite zuccherate, pasti pronti iperpalatabili, tutti alimenti ultraprocessati progettati per stimolare consumo compulsivo, lasciando in eredità un intestino devastato. Il microbiota si impoverisce, la barriera intestinale perde integrità e il sistema immunitario si infiamma cronicamente. È la meta-infiammazione che alimenta aterosclerosi, insulinoresistenza e rischio oncologico. Ogni carrello della spesa carico di ultraprocessati accelera silenziosamente la comparsa di malattie croniche gravi”.
Parte da questa evidenza scientifica, riassunta tout court in un articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore Salute, l’approfondimento adoperato dal Professor Antonio Gasbarrini, presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Aletheia e Direttore Scientifico Fondazione Policlinico Universitario Gemelli Irccs, nonché Professore Ordinario di Medicina, per richiamare l’attenzione sui rischi legati ad un’alimentazione basata sui cibi ultraprocessati, veri e propri carburanti per la meta-infiammazione, ponendo il cervello intestinale sotto assedio.
“L'asse intestino-cervello, cruciale per la regolazione di appetito, emozioni e metabolismo, è stato progressivamente sabotato da decenni di cibo spazzatura” prosegue l’articolo scientifico di Gasbarrini. “I messaggi tra enteroendocrino e sistema limbico risultano distorti: il cervello intestinale è stordito, incapace di modulare correttamente fame e sazietà. Gli agonisti dei recettori ormonali gastrointestinali, singoli, duali o tripli, rappresentano una svolta: riattivano circuiti metabolici e neuroendocrini compromessi, restituendo equilibrio a un sistema vitale”.
Quindi il monito, senza se e senza ma tra le righe della pubblicazione: “Abbiamo le conoscenze scientifiche, gli strumenti terapeutici e le prove epidemiologiche; ora, serve una presa di posizione radicale per tutelare la salute dei cittadini e salvare il SSN per le generazioni future. Occorre intervenire su: educazione alimentare obbligatoria nelle scuole; tassazione e disincentivi per junk food e bevande zuccherate; campagne di salute pubblica che dicano la verità: il consumo abituale di ultraprocessati accorcia la vita, aumentando il rischio di obesità, diabete, malattie cardiovascolari e tumori; accesso equo ai nuovi farmaci incretinici, da considerare strumenti di cura e non vezzi estetici”.
“Da tempo Coldiretti ha avviato una guerra senza quartiere ai cibi falsi, creati artificialmente con prodotti chimici e additivi che snaturano le eccellenze del nostro Paese” sottolinea la Presidente Coldiretti Asti Monica Monticone. “Parliamo dei cosiddetti cibi ‘ultraformulati’ che, in queste ultime settimane, sono tornati ampiamente in primo piano nel dibattito scientifico/mediatico, non a caso, proprio da quando Coldiretti ha iniziato a parlarne. Dal nostro canto andremo avanti a difesa del cibo naturale italiano, difendendo la salute dei consumatori e il reddito degli agricoltori”.
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Così, il Direttore Coldiretti Asti Giovanni Rosso. “Questo contributo scientifico/pubblicazione è decisamente lapalissiano per quanto attengono i rischi derivanti dai cibi ultraformulati, relativamente ad una serie di malattie croniche non trasmissibili come: diabete, patologie cardiovascolari, neurodegenerative e oncologiche. Un faro importante per sostenere, a livello territoriale e locale, le nostre azioni di valorizzazione del cibo naturale a partire proprio dai luoghi sensibili. Anche come Coldiretti Asti continua serrato il doveroso impegno alla promozione e valorizzazione dei prodotti agroalimentari sani e genuini, parallelamente a campagne/azioni di formazione/informazione, nonché educazione nelle scuole”.